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    Quali sono le cause del deficit di attenzione e iperattività

    29/07/2024

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    Cause ADHD: da cosa dipende il disturbo da deficit di attenzione e iperattività


    Il deficit di attenzione e iperattività (ADHD) è un disturbo del neurosviluppo che si manifesta con disattenzione, iperattività e impulsività. I sintomi dell’ADHD hanno ripercussioni sullo svolgimento delle attività quotidiane e sullo sviluppo sociale, scolastico e comportamentale.
    L'ADHD può interessare persone di tutte le età, ma è particolarmente rilevante tra i bambini e gli adolescenti, che nelle fasi cruciali della crescita e dell'apprendimento sperimentano difficoltà come:
    • mantenere l'attenzione e perciò appaiono spesso distratti o disinteressati;
    • controllare gli impulsi;
    • fare fatica a intrattenere una conversazione o a seguire istruzioni e regole, per esempio nei giochi di gruppo.
    Esse possono influire negativamente sull’autostima, sul benessere emotivo e portare a scarsi risultati tra i banchi di scuola, destando stress e preoccupazione anche in famiglia.
    Pur non essendo ancora certa l'origine dell’ADHD, ritenendosi che essa possa scaturire da una combinazione di più fattori, conoscere le cause che determinano il deficit di attenzione e iperattività può favorire lo sviluppo di strategie di intervento e di supporto efficaci.
    I fattori che determinano l’insorgenza dell’ADHD
    L'ADHD è un disturbo complesso influenzato da una combinazione di fattori genetici, biologici e ambientali. Le cause specifiche alla base della disattenzione e dell'iperattività possono sovrapporsi ma hanno anche alcune differenze.
    La disattenzione è spesso collegata a difficoltà nel funzionamento della corteccia prefrontale, che è responsabile delle funzioni esecutive come la pianificazione, l'organizzazione e la gestione del tempo. Questo sintomo non è esclusivamente legato a situazioni noiose o ripetitive, ma si estende a difficoltà nel mantenere la concentrazione, a seguire istruzioni e a organizzarsi.




    D'altra parte, l'iperattività e l'impulsività sono associate a un funzionamento alterato del sistema di regolazione del comportamento e dell'inibizione, influenzando la capacità di controllare i movimenti e le reazioni immediate. Questi sintomi si manifestano in diversi contesti e non sono necessariamente legati a situazioni nuove o stimolanti. In effetti, a differenza della vivacità, l'iperattività nell'ADHD è persistente e si presenta in vari ambienti, come a scuola, a casa o in altri contesti sociali.
    Alcuni bambini con ADHD possono inoltre mostrare un’anomala iper-focalizzazione, ovvero tendono a concentrarsi intensamente e per lunghi periodi su attività specifiche, come guardare la televisione o giocare ai videogiochi. In queste situazioni, il bambino può rimanere profondamente assorbito dall'attività, mostrando una capacità di concentrazione che contrasta con la sua tipica difficoltà a mantenere l'attenzione su altre attività.
    Infine, le difficoltà incontrate a causa dell'ADHD possono influenzare negativamente l'autostima del bambino. Gli insuccessi scolastici e sociali possono portare a una percezione negativa di sé, che può aggravare ulteriormente i sintomi del disturbo.
    Cause ADHD: i fattori genetici e biologici
    Le ricerche indicano che l’ADHD ha una forte componente ereditaria. I fattori genetici assumono dunque un ruolo primario nell’insorgenza del deficit: se un genitore ha l'ADHD, c'è una probabilità maggiore che anche il figlio possa svilupparla.
    Dal punto di vista biologico, sono invece state individuate anomalie nella struttura e nella funzione cerebrale che mostrano spesso un’attività alterata, in particolare per quel che riguarda le aree del cervello coinvolte nella regolazione dell'attenzione e del controllo degli impulsi, come la corteccia prefrontale. Anche squilibri nella regolazione o nella trasmissione dei segnali di alcuni neurotrasmettitori, come la dopamina e la norepinefrina, sono associati all’ADHD.
    Fattori di rischio ambientali nell’insorgenza del deficit di attenzione e iperattività
    Come nel caso di altri disturbi del neurosviluppo, per esempio i disturbi del linguaggio , i fattori ambientali possono amplificare il rischio di insorgenza dell’ADHD.
    L'esposizione prenatale a sostanze tossiche come il tabacco, l'alcol o altri stupefacenti può interferire con lo sviluppo del cervello del feto. Complicazioni durante la gravidanza e il parto, come la prematurità o il peso basso alla nascita, aumentano anch'esse il rischio.